Recensione Vini

La rcensione dei vini usati e scelti per accompagnare le mie pietanze è curata dal Sommelier Germana.

Qui di seguito, Germana, aggiornerà volta dopo volta le schede dei vini, con gusti e pareri personali, che useremo per le nostre ricette.


Vitigno "Nero D'Avola"


Il Nero d'Avola è il vitigno rosso più conosciuto della produzione vinicola siciliana. Il nome del vitigno Nero d'Avola nasce come Calaulisi, italianizzato erroneamente in Calabrese. Infatti, Cala è la forma dialettale, di Calea, ovvero “racina”(Uva) nel linguaggio dialettale siciliano, mentre Aulisi indica “Aula” cioè la città di Avola; In definitiva Uva di Avola .
Risultano evidenti differenze di carattere, dipendenti dalla zona di produzione del vitigno.
I nero d'avola prodotti nella parte occidentale dell'Isola risultano quasi sempre più grevi e d'impatto violento sul palato, quelli delle zone orientali invece, risultano caratterizzati da una maggiore finezza, con spiccati sentori di frutta.
Il nero d'avola ha un colore rosso ciliegia o rubino intenso, brillante e vivace. Dal sapore asciutto, caldo e corposo.All'olfatto note di viola e prugna secca, ciliegia, mora, cuoio e tabacco, sono alcune delle caratteristiche e dei principali sentori che caratterizzano i vini prodotti con nero d'avola .



Vitigno "Passito di Pantelleria"

Più che un vino, il Passito di Pantelleria è un vero e proprio nettare.
Il risultato di un matrimonio perfettamente riuscito tra un vitigno ricercato come il Moscato di Alessandria e un fazzoletto di terra circondato dal mare ed equidistante dalle coste siciliane ed africane. L'uva utilizzata per la produzione di questo vino inizia a maturare ad agosto, ma solo a settembre inizia la vendemmia, dopo la quale i grappoli vengono lasciati appassire su stuoie per un certo periodo, per far impreziosire al massimo il loro contenuto.
Il Passito di Pantelleria presenta una varietà di toni del giallo oro antico con eleganti venature ambrate. I sentori sono di frutta candita, fichi secchi, miele, cannella e zagara, prodotti tipici della zona di produzione.
Il sapore è dolce, ma con un ritorno vellutato e persistente.
 


Vitigno "Etna Rosso"

Il vitigno Etna Rosso è il più vecchio D.O.C Siciliano, la sua datazione risulta infatti l'11 agosto 1968.
E' il risultato di un blend di Nerello Mascalese nella misura dell’80% e di Nerello Cappuccio o Mantellato per il restante 20%.
Come tutti i vitigni autoctoni etnei anche l'Etna Rosso è a maturazione tardiva (2ª decade d’ottobre).
Ha un colore rosso rubino, brillante. All'olfatto si dimostra subito etereo, intenso, con sfumature di vaniglia e di frutta matura. Etna Rosso ha un sapore elegante, armonico e di notevole persistenza al gusto.
Questo eccellente vino si abbina ottimamente con le carni rosse, la selvaggina ed i formaggi stagionati.

Vitigno "Etna Bianco Superiore"

Nella "storia dei Vini d'Italia", pubblicata nel 1956, venivano ricordati i vini prodotti sui colli che circondano Catania la cui bontà veniva attribuita alle ceneri dell'Etna. Fa parte di questi vini l'Etna Bianco Superiore.
Prodotto nella sola zona del comune di Milo (Catania) prevalentemente con uve di Carricante; ha un colore giallo paglierino molto carico con riflessi verdignoli; profumo delicato di frutto; sapore secco, lievemente fresco, armonico, morbido.
Gradazione minima: 12°



Vitigno "Syrah"


Il Syrah o Shiraz è un vitigno a bacca rossa dalle origini controverse, alcuni infatti ritengono che la sua provenienza sia l'Iran mentre altri pensano che le sue radici storiche siano legate al territorio di Siracusa dal quale si è poi disperso per poi essere reintrodotto in Italia dalla vicina Francia.
Questo vitigno viene ad oggi coltivato in quasi tutto il territorio vitivinicolo mondiale anche se la sue espressioni migliori provengono dalle appellations Cote Rotie ed Hermitage della valle del Rodano in Francia. In Italia il Syrah viene coltivato in Toscana (con i migliori risultati nella D.O.C. Cortona, nel Lazio (Agro pontino) e Sicilia, soprattutto questa ultima regione ha saputo meglio interpretare questa varietà vinificandola in uvaggio con il Nero d’Avola, ottenendo, così, vini morbidi e speziati molto richiesti dal mercato internazionale.
Ha un colore rosso rubino più o meno acceso;  odore caratteristico, con note speziate; sapore intenso, pieno e armonico. La gradazione minima è: 11,5°
Gli abbinamneti consigliati: "maccaruni", agnello, parmigiana di melanzane, pecorino, ricotta stagionata, salame di Sant'Angelo.


Vitigno "Merlot"

Il Merlot è il secondo vitigno più coltivato in Italia, secondo solo al sangiovese. Il Merlot è un vitigno francese a bacca rossa originario della Gironda (Bordeaux)  il cui nome trae origine dalle razzie compiute dal merlotto  (il merlo  giovane), ghiotto delle sue uve dolci. Il Merlot  viene vinificato assieme ai Cabernet per produrre i celebri vini Bordeaux.
In Italia è giunto nel 1880, nel Friuli Venezia Giulia, e da li si è diffuso in Veneto e in Trentino Alto Adige. In queste regioni ha trovato delle condizioni ambientali molto favorevoli. Oggi il Merlot viene coltivato in tutta Italia e viene vinificato con risultati notevoli, sia da solo che in uvaggi con celebri vitigni locali (ad esempio il Sangiovese in Toscana). E' molto diffuso anche in America, Africa e Australia.
Ha un colore rosso rubino più o meno carico;  odore fruttato, caratteristico; sapore secco, armonico, tipico. La gradazione minima è: 11,5°
I Merlot sono indicati per accompagnare carni rosse, arrosti, selvaggina e formaggi semistagionati.



Rosso della "Contea di Sclafani"

Il Contea di Sclafani Doc prende il nome dal comune di Sclafani Bagni che è anche fulcro della zona di produzione di questa Doc. Secondo la tradizione il nome Sclafani deriva dal greco Esculapifanum, che significa "sacro ad Esculapio", forse per la presenza sul posto di un tempio dedicato a questo dio. E l'origine di questo vino potrebbe essere effettivamente greca, come confermano alcuni importanti ritrovamenti. La Doc comprende le seguenti tipologie: Bianco, Rosso, Rosato, Ansonica, Catarratto, Chardonnay, Grecanico, Grillo, Pinot Bianco, Nerello Mascalese, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Merlot, Nero d'Avola, Perrione, Pinot nero, Sangiovese, Syrah, Dolce, Dolce vendemmia tardiva, Novello.
Con le uve di Nero d'Avola e/o Perricone e con l'eventuale aggiunta di quella di altri vitigni della zona (Palermo-Caltanissetta-Agrigenti).
Ha colore rosso rubino più o meno intenso, con eventuali riflessi violacei; odore gradavole, fine, vinoso, nota olfattiva tipica; sapore asciutto, armonico, ricco di struttura.
Gradazione minima: 11°



Vitigno "Cabernet Sauvignon"


Entro i confini territoriali del comune di Contessa Entellina, in provincia di Palermo, si produce questo magnifico vino.
Le origini del Cabernet-Sauvignon non sono certe: alcuni studiosi lo ritengono originario dell'Epiro, ed il nome deriverebbe dal corrispondente guascone Carbonet; secondo altri il Cabernet-Sauvignon sarebbe la vitis caburnica descritta da Plinio il Vecchio nella Naturalis Historia, e corrisponderebbe al vitigno (e vino) greco Kapnios. Il nome Sauvignon deriva da una antica parola francese che significa “selvaggio” (sauvage). Tuttavia test genetici effettuati nel 1996 presso il dipartimento di enologia e viticoltura dell’Università della California a Davis hanno sorprendentemente dimostrato che il Cabernet Sauvignon è un incrocio (probabilmente avvenuto in maniera spontanea nel XVII sec.) tra il Cabernet Franc, vitigno a bacca rossa, e il Sauvignon blanc, vitigno a bacca bianca.
Oggi viene usato anche per la Vinoterapia, perché aiuta l'eliminazione delle cellule morte della pelle nei bagni vinoterapici.
Ha colore rosso rubino intenso; odore vinoso, caratteristico, gradevole, intenso; sapore asciutto, rotondo e armonico.
Gradazione minima: 12°
Con un invecchiamento di almeno 2 anni, di cui sei mesi in recipienti di legno, questo vino può portare in etichetta la menzione RISERVA.



Vitigno "Rosso Riserva" di Sambuca di Sicilia

Nei vigneti situati all'interno dei confini territoriali del comune di Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento, si produce questo vino.
La zona è a carattere calcareo, argilloso e ciottoloso, con i rilievi tipici originari della formazione della Sicilia, emersa dalle profondità marine nel periodo antecedente alla formazione del bacino del Mediterraneo e successivamente sottoposte all'evaporazione dal caldo tropicale che all'epoca resero il Mediterraneo poco più di un lago salato e salmastro senza sbocchi con l'oceano per la chiusura dello Stretto di Gibilterra.
La denominazione di origine controllata Sambuca di Sicilia è stata istituita solo l'11 luglio 2002 per autorizzare vini rossi e bianchi nell'omonimo comune in provincia di Agrigento.
Con le uve di Nero d'Avola minimo 50% e con quelle di altre varietà a bacca nera, non aromatiche, raccomandate e/o autorizzate nella zona.
Ha colore rosso rubino tendente al granato; odore etereo, caratteristico, intenso e fine.
Sapore asciutto, corposo, vellutato.
Gradazione minima: 12,5°
Invecchiamento obbligatorio: 24 mesi di cui almeno 6 in recipienti di legno.


Vitigno "Nerello Mascalese"


Il Nerello Mascalese appartiene allo storico gruppo dei vitigni Nigrelli descritti da Sestini (1760) nelle sue memorie sui vini della Contea di Mascali. Allevato tradizionalmente ad alberello, è il vitigno più diffuso nell'areale etneo dove si coltiva da tempo immemorabile. Presumibilmente ha legami con gli antichi vini dell'Etna celebrati da Omero e dagli storici latini.
Si tratta di un vitigno autoctono che cresce e si sviluppa alle pendici dell’Etna. Impossibile stabilire l’epoca della sua nascita, che si perde in tempi molto remoti. Coltivato tra i 35o e i 1000 metri sul livello del mare nella caratteristica forma ad alberello, deve il suo nome al comune di Mascali (provincia di Catania) dove per molti secoli è stato coltivato e messo a dimora su terreni costituiti prevalentemente di sabbia vulcanica.
Al bicchiere si presenta di colore rosso rubino tenue con riflessi tendenti al viola. Profumi floreali intensi e piacevoli  con note finali di frutta fresca. Elegante e fresco in bocca, di buona persistenza.
Gradazione minima: 11° 



Vitigno "Delia Nivolelli Rosso"


La Denominazione d'Origine Controllata "Delia Nivolelli" è riservata ai vini bianchi e rossi prodotti in parte del territorio dei comuni di Mazara Del Vallo, Marsala, Petrosino e Salemi in provincia di Trapani. Ha colore rosso più o meno intenso, granato vivace, con riflessi arancioni se invecchiato; odore vinoso con profumo delicato. Dal sapore asciutto, sapido, caldo, armonico, giustamente tannico che tende al vellutato con l'invecchiamento. Viene prodotto anche nel tipo Novello.
Gradazione minima: 11,5°



Vitigno "Marsala"


Il più antico documento storico che si riferisce al "Marsala" risale al 1773, anno in cui dal porto di Trapani partì per l'Inghilterra un carico di botti di vibo preventivamente alcolizzato onde metterlo in condizioni di meglio resistere al lungo viaggio.
Oggi questo apprezzato vino liquoroso della Sicilia è noto in tutto il mondo ed è da sempre preparato in più tipi.
La varieta di uve rosse Pignatello, Calabrase e Nerello Mascalese sono riservate alla preparazione dei Marsala Rubino. I vini "Marsala" si distinguono, secondo la durata dell'invecchiamento, in: Fine, con invecchiamento minimo di un anno; Superiore, con invecchiamento minimo di due anni; Superiore riserva, con invecchiamento minimo di quattro anni; Vergine e/o Soleras con invecchiamento minimo di cinque anni; Vergine e/o Soleras stravecchio o riserva con invecchiamento minimo di dieci anni.
Tutti i Marsala presentano sapore e profumo caratteristici; colore oro, ambra o rubino (dipende dall'invecchiamento).


Vino "Faro"

Prodotto esclusivamente nel territorio comunale di Messina, con le uve di Nerello Mascalese, Nocera, Nerello Cappuccio e con l'eventuale aggiunta di quelle di Calabrese, Gaglioppo e Sangiovese, è un vino dal colore rosso rubino più o meno intenso, tendente al rosso mattone con l'invecchiamento.
Ha un odore delicato etereo, persistente; dal sapore secco, armonico, di medio corpo caratteristico.
Gradazione minima: 12°.
Invecchiamento obbligatorio: 1 anno


"Contessa Entellina Bianco"


Contessa Entellina sorge in provincia di Palermo nella Valle del Belice a 40km da Sciacca e 80 km da Palermo. Nasce nel 1450 con la rovina del Casale di Comitissa o Vinea Comitissae, ma la concessione ufficiale dei feudi è stata data nel 1520 ed è proprio dopo questo periodo che sorge e si forma questo piccolo feudo.La popolazione parla l'albanese come le vicine Piana degli Albanesi e Santa Cristina Gela, facendo parte delle comunità etniche albanofone della Sicilia. Anticamente la popolazione veniva scambiata per Greci, ancora adesso si definiscono "greci di la Cuntissa".
Con le uve di Ansonica o Insolia(minimo 50%), con quelle di Catarratto bianco lucido, Grecanico dorato, Chardonnay, Muller Thurgau, Sauvignon, Pino bianco, Grillo ed eventualmente con quelle di altri vitigni della zona (massimo 15%); ha colore paglierino più o meno intenso, talvolta con riflessi verdolini; odore delicato fruttato caratteristico, sapore secco, vivace, fresco.
Gradazione minima: 11°


"Vino alle Mandorle (Castelmola)"



Il vino alla mandorla è la ricetta di un’antica tradizione da sempre appartenuta alla famiglia Turrisi, famiglia che ancora oggi mantiene florida questa arte vinicola.
Viene prodotto nella nostra cantina utilizzando uve della zona di Marsala.
Questo elisir  è  l’ incontro tra uve cataratto  ,erbe aromatiche, mandorle, ed essenze agrumarie che rendono il tutto al quanto fine ed inconfondibile.Un vino che inganna i sensi al  primo sorso per la dolcezza ,ma  amaro affiora il suo retrogusto,essenza  tipica  della mandorla.Il profumo racchiude in se l’ebbrezza mistica di una voluttà femminile,dalla quale come musa ispiratrice  questo nettare rispecchia in essa  tutte le sue qualità : dolce, vellutato, morbido , profumato …. amaro.Aromatizzare il vino ha lo scopo di  far conoscere ai popoli del mondo tutti  i sapori e le essenze di questa  nostra terra ricca di ogni sorta di ricchezza. E' l'antica arte dei Greci che usavano aromatizzare i vini per mantenerli durante il trasporto ed inoltre poter portare gli aromi delle terre comquistate.Questo è  il segreto della nascita del vino alla mandorla.
E' un vino che  và servito ghiacciato con  una scorza di arancia o di limone, le quali risaltano  ancor più l’aroma. Il suo colore brillante e ambrato lo rende davvero fine e signorile, inconfondibile.Va accompagnato a fine pasto con dolci e frutta.
Gradazione minima: 16°
Info from: www.turrisibar.it


1 commento:

  1. Complimenti avete una pagina per la recensione vini molto interessante!!

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